venerdì 18 novembre 2011

Stregoneria Verde


Eccoci qui, un altro libro è finito e un'altra recensione mi appresto a comporre.
Questa volta, come mostra l'immagine, il libro è "Stregoneria Verde" di Ann Moura, edito da Elfi Edizioni. E' un libro pressochè introvabile e lo dico per chi fosse interessato ad acquistarlo, io personalmente l'ho recuperato grazie ad aNobii dove ho scovato una persona che lo rivendeva, infatti è usato, il che da un lato ha il suo fascino (perchè puoi notare la storia del libro).
Inizierei stavolta dalla descrizione riportata nel quarto di copertina:
Una vera guida all'Antica Religione per gli iniziandi
Impara le basi della stregoneria da una Strega di terza generazione. Positivo, pratico e semplice da usare, Stregoneria Verde coniuga il meglio della Wicca moderna con l'arte erboristica e la magia popolare tradizionale dell'autrice.
Stregoneria Verde esplora le fondamenta della Religione Wicca, fornendo al pensatore indipendente un'educazione sulla magia. Istruzioni dettagliate e regole basilari di condotta fanno di questo libro l'ideale per chi vuole cominciare. Rituali Verdi di auto-iniziazione, riti di passaggio, celebrazioni ed attività stagionali forniscono una base eccellente per creare la propria tradizione magica personale.
Scopri la sottile arte del lanciare incantesimi, l'uso magico delle erbe, la divinazione con i Tarocchi e molto altro. Esplora i Sabbat, gli Esbat ed altri rituali connessi ai cicli della Natura ed alle forze universali.
Devo ammettere che è un libro che mi ha dato molti spunti di riflessione e allo stesso tempo di ricerca. Ho trovato molto interessanti le parti in cui parla dell'eredità dell'Antenata e le radici genealogiche di alcune "simpatie divine", sono punti che non ho mai trovato affrontati nei testi che ho letto in passato e che hanno ricomposto quel fil rouge che temevo di aver perso. Inoltre, ho molto apprezzato la schiettezza e la correttezza intellettuale dell'autrice che riporta puntualmente le fonti dalle quali trae notizie, informazioni e concetti, senza spacciarli per propri. Allo stesso tempo mi sono piaciute le attività suggerite per ogni festa, perchè hanno dato nuovi spunti per il futuro.
C'è da dire - però - che, sebbene in più punti parli spesso dell'Arte tramandatale dalla nonna, è la tradizione Wiccan gardneriana-alexandriana ad ispirare la sua pratica ed anche la magia cerimoniale, da come si evince dai vari rituali ed incanti proposti, la Stregoneria Verde di cui parla non è altro che pratica Wiccan condita con una predilezione per l'uso di erbe (e candele) in rituali ed incanti. Ho trovato molto pesante e di difficile scorrevolezza la parte dedicata ai rituali, dai Sabbat ed Esbat ai riti di passaggio,  a causa della costante ripetizione della creazione del Cerchio e del suo scioglimento (a partire da "Dolci e vino"); mi sarei aspettata - una volta illustrato il modo in cui il Cerchio va (s)formato - che avesse dedicato maggiore attenzione alla parte centrale del rituale festivo (ridotto ad un breve periodo), un maggior approfondimento della storia e delle leggende legate alle feste (considerato che è una docente e laureata in Storia e magari con particolare riguardo alle tradizioni popolari e fatate, come indica il sottotitolo), aspettativa assolutamente disattesa. Altro punto a sfavore è la - doppia - ripetizione della variante del rituale di ri-dedicazione (che viene proposto in versione integrale nella sezione dedicata ai riti di passaggio) alle feste di Imbolc e Litha, ma soprattutto una cosa che mi ha lasciato molto a desiderare è la traduzione del libro, abbastanza pedestre, cosa che la dice lunga anche sul lavoro svolto dall'editor della casa editrice italiana.
Inoltre, a differenza del quarto di copertina non mi permetterei di consigliare questo testo ad iniziandi ( altrimenti detti neofiti), perchè ci sono parti di rituali che non mi sentirei di pronunciare così alla leggera (e considerata la fiducia negli autori e quel pizzico di sventatezza che si ha da neofiti, potrebbe sicuramente accadere), per questo lo consiglierei ad un pubblico più ponderante.
Nonostante ciò è stata un'interessante lettura, che mi sento comunque di consigliare a titolo informativo.

Vi lascio con una citazione, tratta da un paragrafo che mi ha posto molti dubbi e mi ha dato tanto da pensare:
La Stregoneria può funzionare come pratica popolare sotto il manto di una delle religioni tradizionali; può essere una pratica di magia naturale senza riferimenti alla Signora ed al Signore; e può essere una religione in cui la magia può essere praticata tramite l'unione con il Dio e la Dea. [...]
Nel sistema teutonico, potrei essere chiamata Seidhr e non obietterei, perchè questo è il nome che danno nel sistema del Nord ad un praticante del livello Verde.

Scheda bibliografica
Titolo: Stregoneria Verde - Magia popolare, tradizioni fatate e l'Arte delle Erbe
Autore: Ann Moura (Aoumiel)
Casa editrice: Elfi Edizioni
Traduzione: L. Milani
ISBN: 9788889296004
Prezzo: € 14,00

PS: ho appena appreso su aNobii, che la presenza del bianchetto a pag. 232 per cancellare quella i fuori luogo non è opera del predecessore del libro, ma della stessa casa editrice...   Prendiamola con filosofia: ALLEGRIAAAAA! XD  E con questo chiudo :)

mercoledì 2 novembre 2011

Ognissanti, Calende di Novembre


Un anno è passato ed un altro oggi finalmente inizia, oggi alle Calende di novembre. E' tempo di discendere dentro noi stessi, affrontare i nostri fantasmi del passato e le nostre ombre, rompere le catene che cingono i nostri polsi e piedi. E' tempo di toccare la nostra cara Terra, Colei che ha accolto i nostri cari trapassati, che accoglie i semi del nostro raccolto, che ci sostiene nel nostro peregrinare sulla sua pelle, come vaga alla ricerca della sua casa Jack O' Lantern.
E' tempo di riflettere su quanto è accaduto nell'arco dell'anno, quanto abbiamo fatto e quanto non abbiamo fatto, cosa abbiamo coltivato e cosa abbiamo lasciato perire. Dopo questa riflessione, comprendiamo quali semi portiamo al nuovo anno, cosa abbiamo ottenuto e vogliamo cresca e fiorisca nell'anno che verrà.
E onoriamo la Morte, quella stessa Morte che nell'arco dell'anno ha portato nella sua oscura dimora coloro che noi amiamo, ora possiamo piangerli, possiamo onorarli, ricordare il bene che hanno fatto e allo stesso tempo il male, comprendere i semi che ci hanno tramandato. Possiamo lasciar scorrere copiose le nostre lacrime, perchè possano purificarci; possiamo ridere e gioire per loro perchè hanno smesso di soffrire, perchè hanno raggiunto coloro che hanno perdutamente amato; e, anche se ci hanno lasciato, continuano ad amarci e - come segno del loro affetto - vegliano su di noi e nostri cari.
E' il momento di riscoprire il nostro passato, ricercare l'antica conoscenza, ascoltare la voce degli Antichi. Ci apprestiamo ad incontrarLi, oltre il Velo, valicandolo e sperando che inizino ai sacri Misteri. Nel tempo del Sogno, ci rivelano il futuro e ci mostrano cosa c'è dopo l'attesa, dopo il desiderio.

La pace, la serenità, l'equilibrio, l'armonia, fuori e dentro di noi.

Cosa mi ha insegnato questa Ruota, appena conclusasi?
Mi ha insegnato che la Strada da percorrere è lunga e non sentirsi mai arrivati conserva intatti dentro di noi il senso di meraviglia e lo stupore che si provano in presenza della Natura e quando si realizza che la nostra conoscenza è solo un piccolo, infinitesimo frammento. Mi ha mostrato che il mio intuito a volte può sbagliare, ma altre non sbaglia mai. Mi ha mostrato come apprezzare ciò che fino a poco tempo fa non riuscivo a vedere bene, illustrandomi tutti i suoi doni, le bellezze e le bruttezze. Mi ha mostrato che quando voglio qualcosa posso ottenerla, se l'intento è puro e sincero. Ho recuperato molte parti di me che col tempo erano andate perdute, ho ricominciato ad restare aperta e lasciare che i messaggi arrivassero da soli senza forzarli e indirizzarli, ho recuperato una "vista" che avevo perso. Sono partita da dove avevo iniziato perchè pensavo che non ero partita affatto, per rendermi conto che avevo camminato su sentieri che portavano alle stesse mete. Ho deciso di aprirmi alle Antiche Genti e i doni che ne sono venuti sono stati grandi ed inaspettati. Ho imparato molto, per capire che sono solo all'inizio e la strada è lunga, in salita, ed io voglio percorrerla tutta.

Cosa desidero per questa nuova Ruota?
Tante sono le cose che desidero, tanti i sogni che vorrei realizzare, ma ci metterei troppo ad elencarli. Quello che desidero sicuramente è che i sentieri intrapesi la notte del Solstizio Invernale siano approfonditi, così come desidero che nella mia vita ci sia meno inerzia e pigrizia, ma molta più voglia di fare, vedere e sperimentare, che il pensiero non resti tale e si tramuti in azione. Desidero approfondire la conoscenza e la sapienza degli antichi, in tutte le sue sfumature. Questo desidero, perchè questo comprende tutti i possibili sogni che giacciono in fondo al mio animo. E poi... resto aperta a tutte le possibilità, che sono certa la Natura mi donerà.

E ora continuo la mia strada da dove sono arrivata consapevole che il Sentiero che seguo, così semplice, continuerà a stupirmi e arricchirà sempre di più la mia vita.


Samhain, Halloween, Calenda, Ognissanti,
tanti nomi per un'unica festa...

lunedì 17 ottobre 2011

Le figlie del libro perduto

Era già da un pò che ci pensavo, guardando la mole di libri che sto leggendo e dovrò leggere sia per l'università sia per semplice diletto, e alla fine mi sono decisa: da oggi pubblicherò sul blog le recensioni dei libri che leggo, chissà magari se mi convincono le pubblico anche su aNobii :)
Il libro che inaugurerà la carrellata è l'ultimo che ho letto: "Le figlie del libro perduto" di Kathrine Howe.

Ho scoperto questo libro sulla rivista "Il Libraio", la presentazione era entusiasta, la trama sembrava interessante, anche se ciò che mi ha colpito di più è stata la breve biografia della scrittrice: una storica, discendente di due condannate per stregoneria a Salem. Un biglietto da visita davvero interessante.
La storia è ambientata agli inizi degli anni '90 (1991 per l'esattezza), periodo nel quale sono ambientate le vicende di Connie Goodwin (la protagonista), e - parallelamente - nell'arco di tempo che va dalla fine del 600 al 1700. Connie Goodwin è una dottoranda di studi di storia americana e del New England, era in cerca di un argomento per la tesi quando - arrivata alla casa della nonna a Marblehead - tra un tomo e l'altro trova in una Bibbia del tardo Seicento un piccola chiave con all'interno un nome: Deliverance Dane. E' qui che parte la ricerca per scoprire l'identità che si cela dietro a questo nome e recuperare il libro che le era appartenuto, un viaggio nella storia che la porterà a conoscere Sam, un restauratore rampichino, e i segreti custoditi dalla sua famiglia, ma anche a rivedere le sue più ferree convinzioni ed opinioni.
A esser sinceri, il tipo di narrazione usato dall'autrice mi è piaciuto molto, l'alternanza delle vicende di Deliverance e Connie lascia ogni volta col fiato sospeso spingendo il lettore a recuperare le fila delle vite delle due donne e alimentando così la sua curiosità, l'unico neo di questo tipo di narrazione è che svela in anticipo al lettore ciò che Connie scopre solo in seguito, cosa che ha fatto storcere il naso a molti lettori, ma che si supera agilmente se ci si cala nei panni della protagonista. Inoltre nella narrazione vi sono spesso ampie sequenze descrittive, a volte relative al paesaggio o ai contesti storici (nelle quali esce fuori la formazione di storica dell'autrice, fornendo al lettore un panorama dettagliato e quasi reale di quello che era il periodo storico nel quale sono ambientate le vite di Deliverance e delle sue discendenti, così come le descrizioni del mobilio e della casa stessa della nonna di Connie); la mia preferita è la descrizione del giardino della casa di Marblehaed, nella quale vengono elencate molte delle erbe delle streghe oltre che un magnifico e rifornito orticello con pomodori molto particolari.
Per quanto riguarda i personaggi, devo dire che ho provato molta simpatia per Grace con i suoi modi molto stile New Age, ma anche per Connie perchè ha saputo mettere in discussione se stessa abbandonandosi al mistero che la coinvolgeva, perchè ha mostrato saggezza nella decisione ultima (e anche un pizzico di furbizia, e chi l'ha letto sa a cosa mi riferisco :D ), perchè ha saputo lasciarsi andare all'amore quando Sam è arrivato sul suo cammino, perchè passa la sua vita tra gli archivi e le biblioteche a cercare le proprie fonti, cosa che un giorno dovrò fare anche io :) Inoltre, mi sono ritrovata molto nel rapporto che c'è tra Connie e Liz, la sua migliore amica, le loro discussioni, i loro toni, li ho sentiti molto vicini a quelli che abbiamo io e le mie amiche, ed ogni tanto non ho potuto fare a meno di ridere. Come non ricordare poi Arlo, il cagnolino di Connie, sempre presente ad ogni nuova ricerca, ad ogni nuovo esperimento magico con quel suo muso tenero; tra l'altro qualche giorno fa, mi sono sentita molto Connie quando ha incontrato Arlo a Cambridge per la prima volta, un cagnolino stupendo mi ha guardata fisso negli occhi e mi ha seguita per buona parte del tragitto a casa, a volte fermandosi e guardandomi negli occhi come a dire: "Allora è per di qua?" con uno sguardo vispo ed entusiasta, avrei voluto portarlo con me a casa, ma probabilmente entrato lui ne sarei uscita io, così ho dovuto far perdere le mie tracce, mi sono sentita davvero uno schifo :(
Andando oltre le simpatie e antipatie, credo che l'autrice abbia saputo costruire abbastanza bene i personaggi e ne abbia permesso di sondare la psicologia poco a poco, dando loro uno spessore a tutto tondo.
Inutile dire che verso gli ultimi capitoli mi sono super-iper-commossa, non riuscivo a leggere tante erano le lacrime che affollavano lo sguardo, davvero!

Ho trovato davvero interessante questo romanzo, per come è stato scritto e per le riflessioni che produce in chi le legge. E' stata davvero brillante l'idea di assegnare i nomi delle virtù alle donne discendenti da Deliverance: Mercy, Prudence, Patience, Sophia, Grace, Constance. Un segno della discendenza matrilineare, il cognome cambia ogni volta che ogni donna si sposa, ma il nome permette di ricostruire la genealogia. Un'idea brillante, davvero, e allo stesso tempo commovente, che dimostra il forte legame che si instaura tra madre e figlia, i saperi che dall'una passano all'altra, ogni volta mutando nomi a seconda del tempo in cui vivevano, così come le loro pratiche, ricette prima e poi pulitura delle aure, a ogni tempo la sua terminologia. E' questo il potere che le donne si tramandano, il potere di "leggere dentro le persone", sapendo sempre quale sia la cura, il rimedio, il trattamento giusto.
Ciò che, a fine lettura, mi ha colpito di più è scoprire che quasi tutti i personaggi presenti nel racconto e coinvolti col processo di stregoneria a Salem sono tutte persone realmente esistite, di cui l'autrice ha studiato le parole, le azioni, osservato i dipinti: insomma, persone reali che tornano a vivere tra le pagine del libro, talvolta rivivendo la loro vita.

Un libro davvero affascinante, che consiglio a tutti di leggere :) Per chi fosse ulteriormente curioso, consiglio di leggere l'intervista fatta da Fantasy Magazine all'autrice Katherine Howe, molto interessante :)

Vi lascio con le parole che Deliverance dice a Mercy, sua figlia, che mi hanno molto colpita e commossa, sperando che anche a voi piacerà la storia delle Figlie del Libro perduto

Non c'è diavoleria nel lavoro di una strega, solo dirlo è un sacrilegio, ma in effetti una strega è quello che sono.


Chissà quanta saggezza è celata nel Physick Book of Deliverance Dane...

giovedì 11 agosto 2011

Terricola passione



Tre desideri espressi davanti al Fuoco Solare al Solstizio di Inverno e quei desideri si stanno pian piano concretizzando e mi stanno portando a riscoprire conoscenze abbandonate tempo fa e a sentire sempre più la necessità di entrare in contatto con la Natura, scoprendone gli intimi segreti e gli straordinari equilibri. Più vado avanti e più sento il bisogno di approfondire discipline e materie tempo fa salutate e - pensavo - abbandonate, eppure questo non è possibile considerando i tipi di percorsi che ho deciso di seguire, così presto dovrò confrontarmi con libri che avevo felicemente messo a riposo sugli scaffali della libreria pensando che non li avrei più ripresi.
Eppure adesso ho ricominciato dopo tempo a curare il mio piccolo erbario, per ora ci sono alcune piante e alcune ricette di incensi, legate alle feste della Ruota dell'Anno, ma vorrei ampliarlo, migliorarlo, aggiungendo altre piante che ho messo a seccare tra le pagine dei miei libri e aggiungere le descrizioni e le tavole delle piante già presenti, ma voglio che siano pagine complete ed esaurienti, perchè mi conosco bene e so che acquisite nuove conoscenze mi ritroverei a riscrivere tutto, anche per questo vorrei conservare le piante seccate all'interno di bustine contenitrici che allo stesso tempo preservano la pianta e le pagine dagli insetti che si possono creare e diffondere tra le pagine divorando il mio lavoro, cosa che vorrei evitare non avendo conoscenze in merito al restauro dei libri...
E poi c'è il desiderio di toccare la Terra, avere un giardino tutto mio con un bell'orto dove poter seminare, vedere crescere le mie piante e - a tempo debito - raccogliere e poi conservare i beni che la Terra ha fatto crescere. Alzarsi al mattino e guardare ciò che si è riusciti a realizzare provando dentro di sè una gioia e gratitudine immense, emozioni e sensazioni che il nostro tempo ha dimenticato. Questo desiderio mi spinge a voler studiare e mettere in pratica quelle conoscenze che attengono alla Terra e allo stesso tempo l'aiutano e la preservano, come la permacultura, la biodinamica, le colture sinergiche. Così come sperimentare tutto ciò anche partecipando attivamente a corsi o partecipando alle attività di aziende e fattorie come wwoofer...
E il desiderio di riuscire ad ascoltare la Sua Voce ed imparare da Lei Stessa i suoi insegnamenti, così come i suoi Antichi Abitanti. Ed è qui che il cerchio si chiude, ma allo stesso tempo si apre, perchè mai nulla in Natura finisce, semplicemente si trasforma, cambia... ed io voglio essere parte attiva del cambiamento...

Con i piedi ben piantati a Terra, nell'erba fresca di rugiada.

Così ho deciso di attivarmi anche per quanto concerne il cibo. E' da un pò di giorni che desideravo far crescere i germogli, ci ho provato una prima volta ma con scarsi e nauseabondi risultati, così oggi ho cercato nella vasta rete virtuale informazioni su come poter far germogliare i semi e li ho trovati ed ampliati grazie ad Erba Viola: ora so che posso creare un germogliatore in casa, che non devono essere usate sementi da interrare perchè vengono muniti dalle agroindustrie di sostanze antimuffe e fungicide - "ottime" per la nostra salute - e a cui bisogna preferire sementi per germogliatori, anche se quelli usualmente venduti (come cereali, legumi e lino) nei supermercati possono essere liberamente usati (anche se sarebbe preferibile usare quelli da coltivazione biologica). Ora la mia miscela di semi (fagioli azuki, lenticchie e semi di lino) poltrisce comodamente in un bel barattolo in modo da far ammorbidire le cuticole che li rivestono. Sono davvero esaltata da questa nuova attività e spero sinceramente che vada tutto a buon fine, a dispetto del precedente tentativo che si è risolto col far seccare e poi buttare tutto (i semi di quinoa e lino puzzavano in un modo assurdo!).
Inoltre, oggi ho potuto ammirare finalmente le radici spuntate ad un rametto di menta colto qualche giorno fa, durante la spedizione alla ricerca della strada per salire sul Monte Sant'Angelo, durante la quale ho potuto sia raccogliere altro iperico per preparare l'olio e conservare le sementi, altra verbena con tanti fiorellini così come semi da piantare la prossima primavera e mentuccia dallo straordinario profumo, sia fotografare uno splendido fiore di malvone e tutta la costa flegrea: Baia, Monte di Procida, Monte Nuovo, Cuma, i laghi d'Averno e di Lucrino, Monteruscello. Se sono venute bene, magari le pubblico.
Lavorare con le piante, e la Natura in generale, mi dona tanta soddisfazione così come mi permette di provare la più genuina gratitudine per ciò che ricevo. E' straordinario vedere i germogli spuntare dalla terra con quelle verdi foglioline, diventare piante, far spuntare i fiori che - una volta impollinati dai pungiglioni sapienti di api, bembi, vespe e calabroni - produrranno i frutti e i nuovi semi. Ed è gratificante raccoglierli, quei semi frutto di tante pazienza e attenzione, senza le quali non sarebbero riuscite a svilupparsi.
Non c'è da stupirsi se di questa Arte antica hanno tratto una terapia per ottenere benessere e buona salute: l'ortoterapia.
Non vedo l'ora di iniziare questo straordinario percorso :)

giovedì 17 marzo 2011

Primavera... Se non ora, Quando?

Ci sono momenti nei quali bisogna per forza adattarsi ai cambiamenti, belli o brutti che siano.
Quello che è appena iniziato è stato pronosticato come l'anno delle trasformazioni, dei grandi cambiamenti, visto l'alto numero di eclissi che si succederanno. A noi, poveri mortali, non è dato definire la qualità di questi eventi, perchè sarebbero sempre giudizi di parte.
La Madre, Colei che ci ospita sulla sua divina pelle, si sta ribellando allo scempio che l'uomo ha creato nell'ultimo secolo, non senza ripercussioni e perigli per Sè Stessa. Terremoti, tsunami, alluvioni, frane, dilavamento delle pendici montuose e collinari, queste sono le sue grida, grida strazianti in un silenzio assordante. Il silenzio che segue la devastazione, il silenzio dell'ammutolimento dell'uomo di fronte alla sua finitezza, alla sua impotenza. E' il crollo del mito del progresso, della superiorità dell'essere umano rispetto ad ogni altra creatura naturale. E proprio uno dei fanali del progresso tecnocratico è stato colpito dalla furia devastante della Natura, il Giappone. Eppure lo trovo ingiusto, poichè proprio il Giappone è tra le poche nazioni che hanno saputo conciliare antico e moderno, traendo dal passato la lezione per il presente, e di conseguenza il futuro.
Amo quella terra e da anni desidero poterla conoscere, visitarla, non solo attraverso le pagine bianco-nere di un manga o i frame colorati di un anime. E ora il mio desiderio vacilla...
E poi c'è la Primavera, la Primavera Araba. Un faro di speranza, la speranza che le parole "sovranità popolare" e "democrazia" abbiano ancora un senso, ci si possa ancora battere perchè siano i principi capisaldi dello Stato di diritto. Come si può restare impassibili a questo cambiamento? Come si può guardare ad una simile situazione con freddezza, distanza e diffidenza? Come si può permettere che chi fugge dalle atrocità che subirebbe nella terra natia resti internato in un luogo che non rispetta la sua dignità d'uomo, tra l'altro provato da tanti pericoli "scampati"? Come si fa a non farsi contagiare da questa smania di diritti e libertà in una democrazia che lentamente perde il suo legame con quel démos connaturato alla sua natura e di cui dovrebbe far rispettare diritti, doveri e dignità inalienabili? Come si può continuare a permettere la trasformazione, lenta e subdola, di una democrazia centocinquantenaria in una oligarchia, barzelletta mondiale? Quando bisognerebbe risvegliarsi? Se non ora, quando??? Questo è stato il grido che si è levato dalle piazze italiane, italiane strictu sensu e italiane in quanto vissute dagli italiani... espatriati. Noi donne, madri, figlie, nonne, amiche, sorelle, eravamo lì in piazza a protestare lo scempio che viene fatto della nostra immagine, del nostro corpo, della nostra etica, della nostra anima. E lì con noi chi, con noi, vive ogni giorno, ci apprezza completamente in toto e non vuole solo un'apertura di gambe. E continueremo a manifestare perchè la Donna Italiana venga rispettata e considerata sacra, così come il suo corpo. Lo spettacolo degradante che il vecchio Nano rattuso sta dando influenza il mondo, e non è tanto per dire, perchè se un simile fatto non si fosse verificato, in Italia gli attempati stranieri non ci proverebbero e non infastidirebbero noi giovani ragazze; se non si fossero verificati, gli attempati stranieri si sarebbero bevuti le loro pinte di birra ridendo e scherzando tra loro, e basta.
E poi c'è la Primavera, quella primavera che annuncia il suo arrivo nell'albicocco colmo di boccioli e alcuni primi fiori, nel narciso che riscalda lo sguardo con i suoi vivaci colori. E la nuova primavera che vuole arrivare e aggiungersi alle passate. E come può il pensiero non andare a ricordare chi non vedrà più alcuna primavera? Nessun cinguettio di uccellini, nessun ciliegio in fiore, nessun nuovo giorno... E' l'ultimo colpo del Gelido Inverno, che segna lo scandirsi di Morte e Rinascita. Quella che verrà sarà una Primavera Triste, ma Piena di Vita.